TheHermit
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Pompeia Plotina
Imperatrice di Roma
L’imperatrice Pompeia Plotina fu una delle più notevoli, anche se spesso ignorata, imperatrici dell’antica Roma. Come moglie dell’imperatore Traiano ebbe un ruolo cruciale nell’amministrazione dell’impero, influenzò politiche importanti e lasciò una certa eredità di virtù e saggezza.
In molti modi arricchì considerevolmente il regno di suo marito attraverso la sua virtù e intelligenza. Era conosciuta per la sua naturale saggezza, modestia e dedicazione alla filosofia, cosa che la distinse da molti altri regnanti della storia.
PRIMI ANNI
I dettagli dei primi anni di Pompeia Plotina sono scarsi. Nacque a Nemausus, la città romana che ora è Nimes nella Francia moderna. Proveniente da una prominente famiglia provinciale, ricevette probabilmente un’eccellente educazione, evidenziata dal suo successivo interesse per la filosofia e la letteratura.
Poco è conosciuto delle origini della sua famiglia, ma è possibile fosse di rango senatoriale o equestre, una necessità per chiunque si sposasse all’interno della famiglia imperiale. D’altra parte alcune fonti indicano fosse una straniera di origini iberiche. A un certo punto prima dell’ascesa al trono di Traiano, Plotina lo sposò. La coppia non ebbe figli, cosa che può essere stata per scelta personale o altri fattori.
DIVENTARE IMPERATRICE
A seguito della morte dell’imperatore Nerva, Traiano divenne il governatore di Roma e Plotina divenne la sua imperatrice. Fin dall’inizio del suo mandato si distinse come una donna di grande virtù. Traiano aveva creato una base di potere grazie ai suoi infiniti successi militari e non era necessariamente il più esperto in materia politica. A differenza di molte imperatrici precedenti che avevano indugiato in intrighi di corte o cercato potere personale, Plotina mantenne una reputazione di umiltà e una condotta altamente etica grazie alle sue letture filosofiche.
Statua di Pompeia Plotina
Le sue raffigurazioni statuarie e sulle monete sono tra le più prolifiche di tutte le donne mortali di Roma
Secondo le fonti prima di entrare nel palazzo imperiale per la prima volta come moglie dell’imperatore, si voltò verso il popolo e proclamò che si sarebbe comportata in una maniera consona alla sua nuova posizione, senza cambiare il suo carattere né diventando più arrogante. Questa insinuazione riflette il suo impegno vitale ai principi morali e alla filosofia stoica.
INFLUENZA POLITICA
Nonostante la sua modestia, Plotina non fu una figura passiva nell’amministrazione di Traiano. Si crede abbia avuto un ruolo significativo in molte riforme importanti, in particolare quelle riguardanti le tasse, l’educazione e l’equo trattamento delle persone provinciali. L’imperatore rispettava profondamente sua moglie e la considerava la Giunone alla figura di Giove che lui usava. Dio di Prusa è enfatico quando dice di Traiano:
“γυναῖκα δὲ οὐ κοίτης μόνον ἢ ἀφροδισίων κοινωνὸν νενόμικεν, βουλῆς δὲ καὶ ἔργων καὶ τοῦ ξύμπαντος βίου συνεργόν.
Non considerava sua moglie una semplice compagna di letto o di piaceri fisici, ma piuttosto una compagna di consigli, di azioni e per tutta la vita.” 1
Uno dei suoi contributi più grandi fu la sua difesa per i diritti dei cittadini ordinari. Incoraggiò Traiano a implementare politiche che portarono benefici alle persone comuni, incluso un sistema di tasse più giusto e programmi sociali migliorati. Supportò anche gli sforzi per fermare la corruzione all’interno dell’amministrazione imperiale, assicurandosi che gli ufficiali venissero ritenuti responsabili per gli abusi di potere. L’impegno senza tregua e la compassione di Plotina la rendono onorata tra gli Dei.
Fu anche una grande filantropa che diede molto del suo denaro ai poveri per il loro sollievo. Come risultato fu molto amata dalle classi più basse di Roma e il suo patrocinio ad Adriano, che gli permise di beneficiare di questa immagine, contribuì fortemente al tipo di stabilità di cui godettero i “buoni imperatori” da Nerva a Marco Aurelio.
IMPERATRICE FILOSOFICA
Una devota studentessa di filosofia, Plotina fu una forte sostenitrice dello stoicismo e dell’epicureismo. Scambiò lettere con filosofi importanti dell’epoca e incoraggiò discorsi intellettuali nella corte romana.
Il suo patrocinio si estese al di là della filosofia fino all’architettura e alla letteratura. Fu responsabile della costruzione di vari edifici pubblici, incluse librerie e templi dedicati a inseguimenti intellettuali. Uno dei suoi contribuiti più importanti fu la costruzione delle Terme di Traiano e una biblioteca a Roma, che diede casa a molte importanti opere filosofiche.
Moneta di Pompeia Plotina con la Fides al rovescio
Plotina, infatti, era una donna istruita che agiva come patrona dell'apprendimento. W. McDermott sostiene che “la donna più nobile e venerata” a cui si rivolge il matematico orientale e filosofo neopitagorico Nicomaco nel suo Enchiridion Harmonicon è proprio Plotina. Una prova più sicura dei suoi interessi intellettuali è attestata dallo scambio epistolare tra Plotina e l'imperatore Adriano, conservato in un'iscrizione bilingue frammentaria proveniente da Atene e datata al 121. Questa corrispondenza riguardava la nomina del direttore della scuola epicurea. La legge stabiliva che solo i cittadini romani potessero ricoprire questo incarico, ma sembra che all'epoca non ci fossero candidati adatti tra i cittadini romani. Plotina intercedette presso Adriano a nome di Popillius Theotimus, l'allora attuale direttore della scuola, scrivendo all'imperatore una lettera, in latino, in cui gli chiedeva di allentare questa regola e di permettere ai peregrini di raggiungere posizioni di comando nella scuola. Nella sua risposta a Plotina, in latino, Adriano accettò la richiesta. 2
IL PROBLEMA EBRAICO
L’imperatrice Plotina passò alla Storia come un’imperatrice “filosemita”, principalmente secondo fonti ebraiche, ma anche da strani sproloqui come i Papiri di Ossirinco 1242. Alcune di queste fonti suggeriscono addirittura avesse delle origini ebraiche.
In realtà tutto questo è completamente falso. La sua figura è stata cooptata dagli ebrei e insultata in alcuni testi, mostrata come la moglie di un imperatore generico, a volte rappresentata come la “matronita” nell’Avodah Zarah.
Fu una nemica ostinata e implacabile degli ebrei. Quando partecipò a una conferenza di pace presieduta da Traiano e lei stessa per principi filosofici, gli ebrei la insultarono. Dopo la guerra di Kitos, gli ebrei a Cipro che guidarono l’omicidio di massa di 240.000 abitanti furono decimati e distrutti. Si sa che Traiano bandì tutti gli ebrei dall’isola. Gli agitatori che uccisero un’infinità di persone a Cirene furono anche loro distrutti completamente.
Dato che è risaputo che Plotina influenzò decisioni simili, i fatti parlano da soli su questo argomento. Fu anche a conoscenza delle intenzioni di Adriano e continuò a supportarlo.
SUCCESSIONE DELL’IMPERATORE ADRIANO
Una delle decisioni più controverse e impattanti associate a Plotina fu il suo ruolo nell’assicurare la successione di Adriano, un parente alla lontana di Traiano. Mentre Traiano non nominò mai ufficialmente un erede, Plotina, secondo quanto riportato, si assicurò che Adriano, che lei favoriva fortemente, sarebbe succeduto a suo marito.
In elitropia. Traiano e Plotina, Giovanni Battista Galestruzzi
Alcune fonti antiche suggeriscono che ebbe un ruolo decisivo nel persuadere il malato Traiano ad adottare Adriano come suo figlio e successore, questione a cui lei si riferisce direttamente quando nomina Traiano come “buon figlio” della Scuola di Epicuro. Alri si spingono oltre, sostenendo che Plotina e i suoi alleati potrebbero essersi mossi per assicurarsi il trono.
Adriano, una volta imperatore, rimase profondamente grato a Plotina e onorò i suoi contributi all’impero.
Successivamente alla morte di Traiano, Plotina si ritirò dalla vita pubblica. A differenza di altre imperatrici influenti non cercò potere per sè stessa, ma piuttosto continuò i suoi inseguimenti filosofici e il patrocinio delle arti. Mantenne una stretta relazione con Adriano, che la rispettò e divinizzò.
Pompeia Plotina morì. A riconoscimento dei suoi contributi ed eredità, Adriano la divinizzò, garantendole onori divini e assicurandosi che il suo nome sarebbe stato ricordato nella Storia romana.
EREDITÀ
L’eredità di Plotina è una di saggezza, integrità e dedicazione al miglioramento della società romana. A differenza di molte imperatrici che mantennero il potere attraverso lo scandalo, lei si mantenne come un esempio di guida etica e di curiosità intellettuale.
La sua promozione della filosofia ed educazione aiutò a formare la cultura intellettuale di Roma e la sua influenza sull’amministrazione di Traiano lasciò un impatto duraturo sul governo imperiale. Il ruolo nell’assicurare il regno di Adriano assicurò la continuazione di una guida stabile, portando Roma attraverso uno dei suoi periodi più prosperosi.
Nonostante non sia conosciuta come altre imperatrici romane, l’eredità di Pompeia Plotina come imperatrice filosofica continua. Il suo impegno per la giustizia, l’apprendimento e la virtù la rendono una figura rara e ammirabile negli annali dei regnanti.
BIBLIOGRAFIA
1 De Regno, Dio of PrusaIn molti modi arricchì considerevolmente il regno di suo marito attraverso la sua virtù e intelligenza. Era conosciuta per la sua naturale saggezza, modestia e dedicazione alla filosofia, cosa che la distinse da molti altri regnanti della storia.
PRIMI ANNI
I dettagli dei primi anni di Pompeia Plotina sono scarsi. Nacque a Nemausus, la città romana che ora è Nimes nella Francia moderna. Proveniente da una prominente famiglia provinciale, ricevette probabilmente un’eccellente educazione, evidenziata dal suo successivo interesse per la filosofia e la letteratura.
Poco è conosciuto delle origini della sua famiglia, ma è possibile fosse di rango senatoriale o equestre, una necessità per chiunque si sposasse all’interno della famiglia imperiale. D’altra parte alcune fonti indicano fosse una straniera di origini iberiche. A un certo punto prima dell’ascesa al trono di Traiano, Plotina lo sposò. La coppia non ebbe figli, cosa che può essere stata per scelta personale o altri fattori.
DIVENTARE IMPERATRICE
A seguito della morte dell’imperatore Nerva, Traiano divenne il governatore di Roma e Plotina divenne la sua imperatrice. Fin dall’inizio del suo mandato si distinse come una donna di grande virtù. Traiano aveva creato una base di potere grazie ai suoi infiniti successi militari e non era necessariamente il più esperto in materia politica. A differenza di molte imperatrici precedenti che avevano indugiato in intrighi di corte o cercato potere personale, Plotina mantenne una reputazione di umiltà e una condotta altamente etica grazie alle sue letture filosofiche.
Statua di Pompeia Plotina
Le sue raffigurazioni statuarie e sulle monete sono tra le più prolifiche di tutte le donne mortali di Roma
Secondo le fonti prima di entrare nel palazzo imperiale per la prima volta come moglie dell’imperatore, si voltò verso il popolo e proclamò che si sarebbe comportata in una maniera consona alla sua nuova posizione, senza cambiare il suo carattere né diventando più arrogante. Questa insinuazione riflette il suo impegno vitale ai principi morali e alla filosofia stoica.
INFLUENZA POLITICA
Nonostante la sua modestia, Plotina non fu una figura passiva nell’amministrazione di Traiano. Si crede abbia avuto un ruolo significativo in molte riforme importanti, in particolare quelle riguardanti le tasse, l’educazione e l’equo trattamento delle persone provinciali. L’imperatore rispettava profondamente sua moglie e la considerava la Giunone alla figura di Giove che lui usava. Dio di Prusa è enfatico quando dice di Traiano:
“γυναῖκα δὲ οὐ κοίτης μόνον ἢ ἀφροδισίων κοινωνὸν νενόμικεν, βουλῆς δὲ καὶ ἔργων καὶ τοῦ ξύμπαντος βίου συνεργόν.
Non considerava sua moglie una semplice compagna di letto o di piaceri fisici, ma piuttosto una compagna di consigli, di azioni e per tutta la vita.” 1
Uno dei suoi contributi più grandi fu la sua difesa per i diritti dei cittadini ordinari. Incoraggiò Traiano a implementare politiche che portarono benefici alle persone comuni, incluso un sistema di tasse più giusto e programmi sociali migliorati. Supportò anche gli sforzi per fermare la corruzione all’interno dell’amministrazione imperiale, assicurandosi che gli ufficiali venissero ritenuti responsabili per gli abusi di potere. L’impegno senza tregua e la compassione di Plotina la rendono onorata tra gli Dei.
Fu anche una grande filantropa che diede molto del suo denaro ai poveri per il loro sollievo. Come risultato fu molto amata dalle classi più basse di Roma e il suo patrocinio ad Adriano, che gli permise di beneficiare di questa immagine, contribuì fortemente al tipo di stabilità di cui godettero i “buoni imperatori” da Nerva a Marco Aurelio.
IMPERATRICE FILOSOFICA
Una devota studentessa di filosofia, Plotina fu una forte sostenitrice dello stoicismo e dell’epicureismo. Scambiò lettere con filosofi importanti dell’epoca e incoraggiò discorsi intellettuali nella corte romana.
Il suo patrocinio si estese al di là della filosofia fino all’architettura e alla letteratura. Fu responsabile della costruzione di vari edifici pubblici, incluse librerie e templi dedicati a inseguimenti intellettuali. Uno dei suoi contribuiti più importanti fu la costruzione delle Terme di Traiano e una biblioteca a Roma, che diede casa a molte importanti opere filosofiche.
Moneta di Pompeia Plotina con la Fides al rovescio
Plotina, infatti, era una donna istruita che agiva come patrona dell'apprendimento. W. McDermott sostiene che “la donna più nobile e venerata” a cui si rivolge il matematico orientale e filosofo neopitagorico Nicomaco nel suo Enchiridion Harmonicon è proprio Plotina. Una prova più sicura dei suoi interessi intellettuali è attestata dallo scambio epistolare tra Plotina e l'imperatore Adriano, conservato in un'iscrizione bilingue frammentaria proveniente da Atene e datata al 121. Questa corrispondenza riguardava la nomina del direttore della scuola epicurea. La legge stabiliva che solo i cittadini romani potessero ricoprire questo incarico, ma sembra che all'epoca non ci fossero candidati adatti tra i cittadini romani. Plotina intercedette presso Adriano a nome di Popillius Theotimus, l'allora attuale direttore della scuola, scrivendo all'imperatore una lettera, in latino, in cui gli chiedeva di allentare questa regola e di permettere ai peregrini di raggiungere posizioni di comando nella scuola. Nella sua risposta a Plotina, in latino, Adriano accettò la richiesta. 2
IL PROBLEMA EBRAICO
L’imperatrice Plotina passò alla Storia come un’imperatrice “filosemita”, principalmente secondo fonti ebraiche, ma anche da strani sproloqui come i Papiri di Ossirinco 1242. Alcune di queste fonti suggeriscono addirittura avesse delle origini ebraiche.
In realtà tutto questo è completamente falso. La sua figura è stata cooptata dagli ebrei e insultata in alcuni testi, mostrata come la moglie di un imperatore generico, a volte rappresentata come la “matronita” nell’Avodah Zarah.
Fu una nemica ostinata e implacabile degli ebrei. Quando partecipò a una conferenza di pace presieduta da Traiano e lei stessa per principi filosofici, gli ebrei la insultarono. Dopo la guerra di Kitos, gli ebrei a Cipro che guidarono l’omicidio di massa di 240.000 abitanti furono decimati e distrutti. Si sa che Traiano bandì tutti gli ebrei dall’isola. Gli agitatori che uccisero un’infinità di persone a Cirene furono anche loro distrutti completamente.
Dato che è risaputo che Plotina influenzò decisioni simili, i fatti parlano da soli su questo argomento. Fu anche a conoscenza delle intenzioni di Adriano e continuò a supportarlo.
SUCCESSIONE DELL’IMPERATORE ADRIANO
Una delle decisioni più controverse e impattanti associate a Plotina fu il suo ruolo nell’assicurare la successione di Adriano, un parente alla lontana di Traiano. Mentre Traiano non nominò mai ufficialmente un erede, Plotina, secondo quanto riportato, si assicurò che Adriano, che lei favoriva fortemente, sarebbe succeduto a suo marito.
In elitropia. Traiano e Plotina, Giovanni Battista Galestruzzi
Alcune fonti antiche suggeriscono che ebbe un ruolo decisivo nel persuadere il malato Traiano ad adottare Adriano come suo figlio e successore, questione a cui lei si riferisce direttamente quando nomina Traiano come “buon figlio” della Scuola di Epicuro. Alri si spingono oltre, sostenendo che Plotina e i suoi alleati potrebbero essersi mossi per assicurarsi il trono.
Adriano, una volta imperatore, rimase profondamente grato a Plotina e onorò i suoi contributi all’impero.
Successivamente alla morte di Traiano, Plotina si ritirò dalla vita pubblica. A differenza di altre imperatrici influenti non cercò potere per sè stessa, ma piuttosto continuò i suoi inseguimenti filosofici e il patrocinio delle arti. Mantenne una stretta relazione con Adriano, che la rispettò e divinizzò.
Pompeia Plotina morì. A riconoscimento dei suoi contributi ed eredità, Adriano la divinizzò, garantendole onori divini e assicurandosi che il suo nome sarebbe stato ricordato nella Storia romana.
EREDITÀ
L’eredità di Plotina è una di saggezza, integrità e dedicazione al miglioramento della società romana. A differenza di molte imperatrici che mantennero il potere attraverso lo scandalo, lei si mantenne come un esempio di guida etica e di curiosità intellettuale.
La sua promozione della filosofia ed educazione aiutò a formare la cultura intellettuale di Roma e la sua influenza sull’amministrazione di Traiano lasciò un impatto duraturo sul governo imperiale. Il ruolo nell’assicurare il regno di Adriano assicurò la continuazione di una guida stabile, portando Roma attraverso uno dei suoi periodi più prosperosi.
Nonostante non sia conosciuta come altre imperatrici romane, l’eredità di Pompeia Plotina come imperatrice filosofica continua. Il suo impegno per la giustizia, l’apprendimento e la virtù la rendono una figura rara e ammirabile negli annali dei regnanti.
BIBLIOGRAFIA
2 Plotina and the (Re)Invention of the Tradition of Womanhood, Margherita Carucci
Roman History, Cassius Dio
Trajan: Optimus Princeps, Julian Bennett
De Caesaribus, Aurelius Victor
CREDITI
[TG] Karnonnos