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[Trad] Esposizione del Cristianesimo e del Giudaismo: Simboli del Cristianesimo Parte 1

Tradotto da: https://ancient-forums.com/threads/...s-of-christianity-part-1.292884/#post-1094045

25/09/2024

[JG] Naked Pluto

Ichthys, Pesce e Ancora


“..che i nostri sigilli siano una colomba, o un pesce, o una nave che si disperde davanti al vento, o una lira musicale, che utilizzò Policrate, o l’ancora di una nave, che Seleuco ha fatto incidere come apparato; e se vi è là qualcuno che pesca, egli ricorderà l’apostolo, ed i bambini estratti dall’acqua.” [4] – Clemente di Alessandria

Una delle prime simbologie usate dalle forze ebraiche nel ritualizzare la guerra contro i gentili e l’assimilazione nella loro creazione del Cristianesimo era nota come il Pesce e l’Ancora. Questa simbologia è ulteriormente come Delfino, Pesce, Umano e Ancora in diverse permutazioni è stata interiorizzata dal movimento ebraico come una nuova identità e base diretta per la propaganda, formandosi dopo “nell’Avatar dell’Età dei Pesci” concetto che il Cristianesimo ha usato direttamente per propaganda e ideologia. La croce arrivò molto tardi ed i primi cristiani erano il prodotto dei continui sforzi ebraici di ibridazione e formazione d’identità, ovviamente, non basata su qualunque effettivo “messia” o evento biblico in corso, essendo fittizi.

I simboli “cristiani” rubati e l’uso dei simboli di Apollo e delle Scuole misteriche:
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Il Delfino e l’Ancora sono infatti, di Apollo e rubati, significanti allegorie profonde spirituali. Il simbolismo anticipa estensivamente qualunque furto cristiano, e vi sono numerose prove storiche di ciò, oltre ai significati spirituali che sono spiegato qua sotto. Personalità differenti come Seleuco e Policrate, che erano noti come adoratori di Apollo, e nel caso di Seleuco, fu il primo ad usare questi simboli come forma di identità, per mostrare il suo amore e la sua posizione come “Figlio di Apollo”, simboleggiato dal Delfino e dall’Ancora, molto prima di qualunque furto ebraico (la seconda immagine). Il nemico ammette questo nella citazione sopra, nominando direttamente le fonti che hanno usato per stabilire la loro identità.

“Perché Io sono apparso per la prima volta a voi
dal mare
torbido e ribollente come una nube in tempesta
saltando sulla tua rapida nave
nella forma di un delfino:
tu indirizzerai la tua preghiera a me
come Apollo Delfino.” - Inno Omerico ad Apollo


Una comprensione di primo livello: il mare dell’esistenza/coscienza è in parallelo qui come persone che annegano, sommergendo infinitamente gli umani nell’oscurità e la mancanza di una guida. I Delfini qui sono noti perché salvano gli umani, e sono illustrativi della forza d’aiuto esterna di centrare gli umani verso l’ancora, gli Dei ed i nostri poteri, formando la messa a terra di cui uno necessita in un mare concettuale e allegorico. Qui Dio Azazel-Apollo è noto per trasformarsi in un Delfino nella missione di aiutare gli umani e salvarli dalla dannazione. Qui profondamente, abbiamo il codice dei Delfini come energia sessuale o energia attica cinetica/espansiva, il mare come le acque del corpo è una parola in codice del grembo, e l’ancora come del chakra di base, che è il pilastro di terra. Nel mare informe, una ha una forma a cui affidarsi ed un grembo.

Delphis, la parola in codice per delfino, è molto simile alla parola delplys, che significa grembo, relativo nuovamente al grembo delle acque e del corpo. Più di questo chiamavano loro philomousoi, amanti della musica, dalla natura del desiderio elevante e delle manifestazioni della gioia della vita, risonanti e aventi una natura purificante, che a sua volta impegna questi sistemi, riguardanti il Chakra sacrale. Definisce anche i 3 domini inferiori degli umani che vanno padroneggiati prima di imbarcarsi verso gli stati divinatori. Uno senza radicamento non può avanzare nelle vette della spiritualità e vedere il Sole, uno entrerà piuttosto nel mare profondo nell’oscurità.

Delfi era anche un antico distretto sacro e la sede della Pizia, l’oracolo più elevato e detentore di poteri divinatori, che veniva consultata riguardo a decisioni importanti in tutto il mondo antico.

Le illustrazioni qui raffigurano anche maggiore informazione spirituale diretta, che riguarda il catturare il “Delfino”, come nel discendere e ascendere questa forza, che è un rituale d’iniziazione e un fenomeno nel lavoro dell’anima.

L’Ancora come è stava vista illustrata, mostra il diagramma del percorso del corpo da cui si formano certe connessioni energetiche. Anche su questo c’è stato un tentativo di decodificazione da parte del nemico e delle logge massoniche senza alcun risultato, poiché questi processi e le effettive meditazioni vengono date direttamente ai discepoli degli Dei, da Dei come Dio Azazel.

Questa comprensione che anticipa di molto il Cristianesimo è stata alterata nella psiche dei seguaci, seguendo anche una deviazione intenzionale per adattarsi in maggiori progetti occulti “dell’Età dei Pesci”. Ciò è stato fatto in un ordine elevato per formare un’autorità spirituale ed una “validità” nella dimensione della nostra esistenza riguardante la propagazione e l’inizio di una “nuova” religione all’epoca, tutta rubata dai progetti universali.

Tertulliano, “il fondatore della teologia occidentale”, si riferisce alla Chiesa come una nave in De Baptismo (Sul Battesimo):

“…gli apostoli servirono poi la svolta del battesimo quando nella loro piccola nave, vennero cosparsi e coperti con le onde: che Pietro stesso fu anch’egli immerso abbastanza quando camminò sul mare.”[8] È, tuttavia, come credo, qualcosa da cospargere o intercettare dalla violenza del mare; un’altra cosa per cui venire battezzati in obbedienza alla disciplina della religione. Ma quella piccola nave presentava una figura per la Chiesa, in quanto è inquieta “nel mare”, che sarebbe, nel mondo,[9] “dalle onde”, ovvero, dalle persecuzioni e dalle tentazioni; il Signore, tramite la pazienza, dormendo per così dire, finché, suscitato nelle sue ultime estremità dalle preghiere dei santi, Egli controlla il mondo,[10] e ripristina la tranquillità al Suo.”[3]

A parole loro, ed in una lontana comprensione spirituale fattibile del mare e di altre simbologie che hanno rubato, queste stesse un prodotto della mente ebraica, la maggior parte delle volte inconsapevoli, collegano la nave dei seguaci di Gesù Cristo come l’andare contro persecuzioni e tentazioni immaginarie, concludendo e formando qui non molto meglio della capacità di concettualizzazione di uno stagista scrittore di Netflix, una mentalità non richiesta di “noi contro il mondo” creando un tipico carattere divisivo e aggressivo del cristiano. Ma questo è per il bisogno di adattarsi e formare le relazioni per quanto riguarda la forza nettuniana, essendo la chiave nella formazione occulta dei cristiani.

“La traduzione di Africano di La narrativa degli eventi che si suppone avvenne in Persia all’epoca della nascita di Cristo quando le statue gridarono: “(Maria) porta con sé nel suo grembo, come nel profondo, un recipiente dal peso di una miriade di talenti.… Questo flusso d’acqua manda avanti il flusso perenne dello spirito, un flusso contente un singolo pesce, preso con l’amo della Divinità, e sostenente l’intero mondo con la sua carne anche se era nel mare.”

Qua sopra vediamo che la narrazione viene raccontata direttamente, come un evento mitico occulto, rubato dalle basi dei misteri di Apollo. Il Chakra sacrale e le acque simboleggiano l’energia sessuale, il pesce come lo spermatozoo forma lo spirito nato nell’oceano di vita, e la nascita della Divinità, come la scintilla che formava la “carne”.

Più profondo di così abbiamo anche la corrispondenza dei peccati con quella delle acque, estremamente enfatizzata come uno strumento di controllo per paura, per natura insidiosa formante maledizioni estreme sulle persone che seguono “Gesù Cristo”. Uno per essere “salvato” dall’ideologia cristiana, deve diventare “senza peccato” o fare ammenda per i propri peccati tramite una morte ritualistica e la negazione della vita che è ovviamente, insensata ed un’antitesi. Qui le acque del grembo come noi conosciamo il simbolo, in relazione alle scorie dimensionali e all’accumulo karmico nelle acque dell’anima, vengono amplificate come colpa e come un “peccato”, uno rimane in un’oscurità perpetua. L’insegnamento originale qui era che uno ha bisogno di pulirsi col Sole le Acque del corpo, e con le acque del corpo, uno viene pulito dal “peccato”, dalle impurità, diventando libero e salvo dall’oscurità.

Da questi simboli sacri gli ebrei usarono e poi trasmutarono il Delfino e l’Ancora in un Pesce e un’Ancora, che utilizzarono con significato ed uno scopo completamente diversi, secondo la natura inferiore di questi esseri.

Sfortunatamente, deviando estremamente dalla legge naturale e del simbolo universale del pesce, questo è stato usato come un rituale compassionevole per significare la figura di “Gesù Cristo” come un’incarnazione dell’Età dei Pesci nel raggiungimento solare, i suoi “seguaci” pescavano gli umani in questo programma setta, oltre che per collegare energicamente all’auto-creato martirio in una maniera ritualistica del sacrificio nettuniano pisceo; debolezza e dissoluzione. Nettuno è dove uno è debole, indeciso, prone alla fantasia ed impressionabile e viene usato come una porta giustificante l’intera religione cristiana, menzogne, sofferenza e vittimizzazione, sacrificio senza evidenza di qualunque fattualità alla religione stessa, diventare un velo nella psiche dei cristiani come percepito in sostanza. Qualcosa da cui il simbolo originale ha messo in guardia ed insegnato a proteggersi contro, è diventato un armamento della forza attiva.

I pesci vengono usati per significare lo stato mentale dei seguaci come un insulto, come rubato da “colui-che-osserva-dall’alto”, “I primi cristiani venivano chiamati “pisciculi” – “piccoli pesci”.

L’Alfa e l’Omega

Apocalisse 22:13 – “Io sono l’Alfa e l’Omega, il primo e l’ultimo, l’inizio e la fine.”

“Gesù identifica Sé stesso come l’Alfa e l’Omega: la prima e l’ultima lettera dell’Alfabeto greco. Spiega che Egli è il primo e l’ultimo, l’inizio e la fine. Precedentemente in Apocalisse Gesù impiegò questa stessa descrizione di Sé stesso (Apocalisse 1:8, 21:6). Come l’Alfa e l’Omega, Egli esistette prima della creazione ed era con Dio agli inizi (Giovanni 1:1). Egli è, perciò, eterno.”

Questo detto di “Gesù Cristo” è rubato dalle arti filosofiche e occulte pagane, specificatamente collega la comprensione umana all’Etere, il “Dio”, che è pienamente codificato nel linguaggio sacro come tampone della nostra consapevolezza.

La mente umana collega nozioni basate su una cronologia fondamentale, la consapevolezza trova manifestazione nel regno materiale per la lingua utilizzata, e pertanto la Prima lettera simboleggia l’inizio della coscienza, Alfa, che è il principio del Sole, nascita, e Omega il principio lunare, la morte, formante “Tutti” i cicli dell’esistenza per l’unione.

La Dea Iside, nel tempio a Sais, Egitto, troviamo inciso, “Io sono tutto ciò che è stato, ciò che è, e ciò che sarà, Nessun mortale ancora è stato in grado di sollevare il velo che mi copre.”

“L’Alfa e l’omega, erano frequentemente applicati alla Dea unita nella vita e nella morte.”
 

Al Jilwah: Chapter IV

"It is my desire that all my followers unite in a bond of unity, lest those who are without prevail against them." - Shaitan

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