Articolo scritto dal Guardiano della GdS Karnonnos
OSIRIDE
Osiride è una divinità estremamente complessa e poliedrica, che sedeva al vertice del pantheon Egizio. La natura altamente venerata di Osiride è evidente in ogni singolo aspetto della civiltà del Nilo. Era considerato un Dio della resurrezione, dell'aldilà, del silenzio, della fertilità, dell'agricoltura, della medicina, della vegetazione e di molti altri domini. Altamente prominente nel pantheon dello stato dell'Egitto, Osiride era ritenuto il Padre della civiltà Egizia e il marito di Iside.
Egli rappresentava sia il sorgere eliaco della stella Sirio e le stelle di Orione—un tema molto sacro per gli Egizi—sia il ciclo agricolo annuale che univa la loro civiltà ed era strettamente legato alle imprese di Osiride. L’Egitto era una civiltà centrata sull’agricoltura e Osiride rappresentava la germinazione del seme, la semina del suolo e la resurrezione del grano. Anche il limo creato dalla fase di inondazione del Nilo era associato a lui, poiché rappresentava il sangue vitale che permetteva alle fattorie di prosperare.
Rappresentando la fertilità e l'abbondanza, Osiride era quindi una divinità centrale nelle questioni quotidiane.
Tuttavia, principalmente, Osiride era il Dio della Morte in Egitto, la cui importanza per le tombe e i riti dei defunti era fondamentale. Le iscrizioni funerarie riportano che l’
ankh di una persona deceduta era collegato al giudizio di Osiride. Coloro che avevano praticato la bontà sotto forma di giusta meditazione e virtù avrebbero ricevuto un buon
ankh e sarebbero stati posti in prossimità di Lui nella morte, al di sopra della confusione del mondo degli individui inferiori.
Mentre Anubis, figlio di Nephthys e Osiride, veniva invocato per modellare i corpi di tutte le persone dopo la morte, Osiride era considerato più vicino a un gruppo selezionato di individui. Ottenere il prestigioso
ankh non era un risultato di poco conto.
Sebbene Osiride fosse considerato una divinità potente, gli Egizi credevano in un suo aspetto incarnato che inizialmente serviva come araldo reale e successivamente diveniva la mano destra del Faraone e il Sommo Sacerdote d'Egitto. Rappresentazioni teatrali e altri tipi di drammatizzazioni che descrivevano la sua storia e le sue imprese iniziarono in Egitto e sopravvissero fino al periodo cristiano, apparendo persino nel pieno del Medioevo. Osiride era considerato un Dio accessibile e il più umano tra tutti gli Dèi, ma queste rappresentazioni della sua vita rivelano anche che la divinità non è semplicemente un dono: deve essere guadagnata da tutti coloro che cercano di sfidare la morte.
Essendo un simbolo del lavoro verso lo stato di divinità, Osiride si occupa della sfera ultima e più alta del libero arbitrio: la questione dell’orientamento verso gli Dèi e della vera dedizione, essendo il Signore di Ma’at. Questa forma di libero arbitrio in relazione agli Dèi è assolutamente sacra e non può essere violata. Non si può seguire una forma falsa o distorta di Satanismo, né si può essere Satanisti agendo in opposizione agli Dèi, né si può essere forzati al Satanismo senza essere pienamente informati. Per questo motivo, Osiride rappresenta una figura di opposizione della Verità contro i culti schiavisti chiamati “religioni” che popolano la Terra, così come l’ideologia del brutale comunismo che serpeggia sotto la loro superficie.
Un tema che Osiride rappresenta in modo significativo è il silenzio e la contemplazione, in linea con Satana, il Santissimo Padre. Questo è uno dei motivi principali per cui Arpocrate, il figlio di Iside e Osiride, è raffigurato con un gesto di silenzio; dall'antenato al figlio al nipote, l'importanza del silenzio e del riposo è fondamentale ed eterna nel progresso verso una forma superiore.
Il sacerdozio Egizio veniva addestrato sotto il simbolismo di Osiride nelle città di Eliopoli e Avaris, sotto la guida di una Fratellanza che si diffuse in molte città dell’Egitto, tra cui Abido e Alessandria. Proprio come i Misteri di Iside, il Mistero era concettualizzato sotto forma di una scala con livelli di Iniziazione, Progressione, Distillazione e Completamento per coloro che attraversavano la soglia delle sue porte, un concetto trasmesso con complessità nei dialoghi platonici. Dopo la morte di Socrate, Platone viaggiò in Egitto per osservare direttamente questi sacri riti. Sebbene pesantemente corrotti, elementi di questo sistema Osiriano sopravvivono ancora nella Massoneria.
Osiride era strettamente associato al Toro Apis, un essere sacro in Egitto. Il Toro, selezionato per la sua purezza e perfezione fisica, simboleggiava aspetti del potere faraonico. Durante la sua vita, rappresentava parte della forza e del potere di Ptah, ma alla sua morte veniva associato a Osiride, incarnando la padronanza delle quattro direzioni e delle forze nella morte. Era equiparato al segno zodiacale del Toro nel complesso templare di Dendera.
Il Grande Tempio di Osiride, noto anche come Taposiris Magna, si trovava ad Abido. Questo complesso comprendeva tre santuari e sale cerimoniali di grande lunghezza. Ospitava la principale festa di Osiride, che fu continuamente ampliata dai Faraoni e celebrata in tutto l’Egitto. Cleopatra VII è nota per aver orchestrato una significativa ristrutturazione di questo complesso, incorporando elementi ellenistici, probabilmente per consolidare la sua popolarità tra gli abitanti dell’Alto Egitto. Osiride veniva venerato anche sull’isola di File.
Dopo la conquista Greca dell’Egitto da parte di Alessandro Magno, Serapide venne a rappresentare Osiride in una veste Greca, con aspetti del Toro Apis intrecciati nel Suo simbolismo. Curiosamente, tuttavia, il primo tempio di Serapide è registrato a Babilonia piuttosto che in Egitto. Alessandro è noto per aver partecipato a determinati riti adiacenti a questo tempio, portando alcuni a credere che aspetti fondamentali di Serapide abbiano origini nelle immagini mesopotamiche.
Ciononostante, gli Egizi associarono chiaramente anche questa divinità a Osiride:
Following Osiris - Perspectives on the Osirian Afterlife from Four Millennia, Mark Smith
I documenti storici mostrano che Osiride-Serapide mantenne il Suo status come uno degli Dèi più popolari e duraturi al tempo della conquista dell’Egitto da parte dei Romani. Il Suo culto si era diffuso fino alla Scozia e all’India. A quel punto, era diventato il Dio patrono della città di Alessandria. Il Serapeo a Lui dedicato in quella città, costruito da Tolomeo III Soter, era il più grande complesso templare accademico dell’intero mondo conosciuto e uno dei maggiori centri di apprendimento dell’antichità. Come si può vedere in questa mappa, occupava una parte significativa dello spazio urbano di Alessandria:
Il tempio fu costruito su una piattaforma elevata accessibile solo tramite scale, affacciandosi sul mare e sul Lago Mareotide dall'altro lato. Al suo interno c'era un importante annesso contenente una vasta collezione di ricerche e tomi provenienti dalla Grande Biblioteca di Alessandria, il centro scientifico e religioso del mondo. Il Serapeo si estendeva per diverse centinaia di piedi in lunghezza e larghezza, superando le dimensioni di base di molti moderni grattacieli e edifici civici. I tunnel sotterranei nel Serapeo, associati alle funzioni sacerdotali e ai Misteri, erano così lunghi che si estendevano fino al lago e al porto.
SIMBOLISMO DI OSIRIDE
Il suo nome è legato alla costellazione di Orione e alla stella Sirio, qualcosa che sopravvive chiaramente nella versione Greca del suo nome. Il codice del suo nome, Usir, sia nel suono che nella forma dei geroglifici, è anche legato a "il trono dell'Occhio", a significare la Sua connessione con l'attivazione del Terzo Occhio e dei chakra circostanti. Il suo nome è anche associato alla Forza e al Potere, correlati alla capacità dei Dèmoni di "vedere" al di là della percezione umana, così come al potere dell' "atto"—un Dèmone non è più una forza puramente "subita", ma una che si anima da sé.
Il bastone e il flagello che Egli impugna rappresentano il potere regale e statale, così come la Corona di Atef che simboleggia la verità e la giustizia, mostrando anche l'unione dell'Egitto. Osiride incarna la saggezza e la responsabilità del governo, simboleggiando il dovere del Faraone di rendere fertile la terra e lo stato. In questo, tuttavia, c'è un riferimento a Orione, il vero e originale regno della civiltà e la dimora degli Dèi che insegnarono all'umanità la civiltà e l'agricoltura.
Serapide-Osiride riceve il tirso, un bastone con una pigna che si riferisce ai poteri della ghiandola pineale e alla sede della stregoneria nell'anima. Giamblico affermò nella sua
Vita di Pitagora che i significati della teologia Greca ed Egizia erano condivisi nei contenuti al di là della superficie in una maniera complessa.
Osiride è associato alla Runa di Dagaz, con la quale condivide molti misteri con Thoth e altre divinità. La circolazione dell'energia attorno al Sesto Chakra è uno dei simboli di Osiride. Notevole in questo è il riferimento alla forma visiva della costellazione di
Orione, nascosta nella configurazione dei Chakra Superiori:
Degno di nota, Dagaz ha anche la forma di una farfalla, un altro simbolo di Osiride, che rappresenta la resurrezione e la rinascita dallo stadio pupale dell'esistenza. Simboleggia inoltre i due occhi aperti presenti nel Sigillo del Dio e persino la forma tradizionale di una clessidra. I due triangoli di Dagaz si intersecano al centro, rappresentando l'unione e l'istante perfetto, facendo al contempo riferimento ad altri misteri geometrici attraverso i quali si possono comprendere processi più profondi dell'universo.
Osiride era uno dei principali Dèi che rappresentava gli aspetti specificamente maschili della fertilità e della sessualità; di conseguenza, veniva spesso raffigurato con un'erezione. Oltre a simboleggiare il seme del principio maschile, ciò è anche collegato al simbolismo di Dagaz nell'orgasmo e nell'unione. Un altro aspetto di questa connessione è la funzione unificatrice tra il Sesto Chakra e il Chakra Sacrale nelle questioni sessuali, poiché gli stimoli visivi e sensoriali conducono all'eccitazione fisica. In alcuni linguaggi, l'orgasmo è definito come ''la piccola morte".
Ciò si collega a uno dei significati della storia tradizionale in cui Set taglia Osiride in quattordici parti (a volte ventisei o quarantadue, queste ultime rappresentanti il numero delle province in Egitto) e le disperde per il territorio. L'essere umano abbandonato alle forze della natura è metaforicamente ''fatto a pezzi'', incapace di resistere alle forze dell'esistenza e ridotto ai bisogni primari di sopravvivenza, sostenuto unicamente dalla forza vitale.
La vedova di Osiride, Iside, compie l’impresa di trovare i pezzi mancanti e ricucirli insieme. Il mito Osiriano si riferisce ad Astarte, che presiede agli aspetti principali della connessione nell’anima e all’accesso ai poteri femminili latenti dell’anima. Solo stabilendo la connessione dei quattordici Chakra e facendoli funzionare insieme si trascende il regno mortale dell’esistenza, progredendo lungo il cammino verso la Divinità. Naturalmente, ciò dovrebbe iniziare con il Terzo Occhio o Ajna di Osiride, come raccomandiamo sul sito.
La morte rappresenta una sorta di finalità, una separazione dal corpo mortale e dal "sé sociale". È una fase di contemplazione in cui il sé puro è idealmente chiamato a valutare le proprie azioni. Osiride è rappresentato dal Quattro di Pentacoli in questa luce. Questa carta spesso simboleggia la necessità di superare sentimenti di scarsità o di riflettere profondamente sulla propria situazione.
Come uno dei principali Dèi della Morte, Osiride è associato alla carta della Morte nei Tarocchi, in cui la falce non solo taglia la testa dei contadini, ma anche dei re incoronati, indicando che essa raggiungerà entrambi indipendentemente dal prestigio terreno. Proprio come Osiride trionfa contro Set, la Morte rappresenta anche il potenziale di inversione di questo processo. Per questa ragione, Osiride è rappresentato nella carta della Stella, dove Sirio è contemplata da Iside nel riflesso dell'acqua. Alcuni aspetti di questo mito e della lotta con Set riflettono i significati delle fasi del Magnum Opus stesso, con la putrefazione purificata dallo spirito che conduce direttamente alla congiunzione, portando all'Unione del padre e del figlio attraverso vari tipi di trasmutazione.
Non sorprende che, come Dio associato alla costellazione di Orione, Osiride rappresenti molti aspetti della mascolinità ed è collegato alla runa Odhal. Così come Egli rappresentava il corpo dell'Egitto disperso da Set, Osiride simboleggia l'unione attiva degli individui in un'entità collettiva biologica e spirituale, legata dalla loro eredità—a un meccanismo che si armonizza perfettamente con la reincarnazione e la rinascita.
Soprattutto, tra tutta la simbologia, Osiride siede sulle acque della creazione, dell'esistenza e della coscienza, trascendendole come entità celeste e sacra. Queste acque riflettono la natura descritta dal Guardiano della GdS Alexandros Iowno
qui. Esse rappresentano anche i poteri della procreazione, collegati al Chakra Sacrale. La celebre pelle blu-verde di Osiride nella simbologia egizia rappresenta l'alto livello atmico del potere spirituale che Egli possiede, simboleggiando sia il cielo che si riflette nel profondo oceano sia il potere rigenerante della natura.
OSIRIDE E IL NEMICO
Come ci si potrebbe aspettare dal Dio che era il patrono della città in cui il cristianesimo ha avuto origine, Osiride è una delle divinità più rubate, reinterpretate e attaccate dal nemico. Nel Giudaismo, nel Cristianesimo e nell'Islam, questo furto è così complesso e intricato da richiedere una lunga spiegazione.
GIUDAISMO
La storia biblica di Giuseppe è una riformulazione del Dio come patriarca ebraico. Il nome Giuseppe in ebraico significa "Colui che è raccolto". Di conseguenza, nel corso di questa storia, Giuseppe, nato da Giuda, è annunciato come il più grande dei suoi undici fratelli e del Sole e della Luna, arrivando a quattordici. A causa della gelosia, Giuseppe viene venduto come schiavo dagli undici fratelli e ricercato dal padre e dalla madre.
Giuseppe viene venduto come schiavo a Potifar, il suo quinto padrone. Viene desiderato dalla moglie di Potifar, che lo fa imprigionare dal marito indignato. Dopo diversi anni in prigione, interpreta i sogni di un coppiere reale imprigionato, che sogna una vite con tre rami che produce vino e di un panettiere reale, che sogna del pane saccheggiato dagli uccelli. Giuseppe chiede a entrambi di aiutarlo a ottenere la libertà.
Il coppiere, come previsto dall'interpretazione del sogno di Giuseppe, viene liberato e reintegrato al servizio del Faraone, mentre il panettiere, che presto si dimentica di Giuseppe, viene impiccato e divorato dagli uccelli. Dopo alcuni anni, il Faraone sogna sette vacche magre che divorano sette vacche grasse. Liberato dalla prigione, il coppiere si ricorda del potere di Giuseppe di interpretare i sogni e chiede al Faraone di liberarlo. Questi interpreta il sogno del Faraone come un presagio di sette anni di prosperità seguiti da sette anni di grave carestia.
Giuseppe si prepara alla carestia consigliando al Faraone di accumulare grano mentre la profezia si avvera e tutte le nazioni soccombono alla fame; persino i sacerdoti egiziani si vendono come schiavi in cambio di grano. Giuseppe arriva a governare l'Egitto come funzionario e "Occhio" del Faraone.
Ricompensato generosamente, gli viene data in sposa la figlia del sacerdote di Os (Eliopoli). Alla fine, Giuseppe si riunisce con la sua famiglia e suo fratello Giacobbe, ora conosciuto come Israele. Giuda e Israele benedicono il Faraone, e gli ebrei si stabiliscono nella terra di Goshen, a est del Nilo.
Parte della ragione di questa riformulazione del mito Osiriano in una serie di maledizioni è legata alla questione razziale, distribuendo la pretesa maschile e attiva degli ebrei di essere superiori a tutte le razze Gentili nella realtà, analogamente a come l'equivalente femminile di Ester diventa un'intrusa nel regno dei Persiani. Giuseppe rappresenta il lato essoterico dello scopo ebraico nel mondo.
Pertanto, non dovrebbe sorprendere che gli ebrei maschi abbiano assunto posizioni di rilievo in tutte le corti reali d'Europa durante il crollo dell'Impero Romano, ma più recentemente in Prussia, Polonia e altri stati. Più recentemente ancora, gli ebrei sono arrivati a occupare numerose posizioni di vertice negli Stati Uniti.
L'ostilità verso Osiride ebbe inizio molto presto da parte degli antiteisti. Alessandria era essenzialmente la New York del suo tempo, una metropoli vivace con centinaia di migliaia di residenti ebrei. Le rivolte tra Greci ed ebrei risalgono almeno al II secolo a.C., se non prima. Il Serapeo fu attaccato e saccheggiato per la prima volta da una folla durante la Guerra di Kitos sotto il regno di Traiano. Successivamente, Adriano ricostruì gran parte del tempio, conferendogli una maggiore grandiosità e rimodellando una parte di esso sulla base dell'Accademia Platonica di Atene.
CRISTIANESIMO
Giuseppe è considerato un "precursore" di Cristo da Giovanni Crisostomo e da altri Padri della Chiesa, un'ammissione di furto. Questa è anche una delle fonti dell'idea cristiana che le Piramidi siano state costruite da Giuseppe, in quanto sono note per essere allineate con il sorgere di Sirio.
A questo punto, i seguaci del New Age e altri tendono a comprendere che molti aspetti della storia del Nazareno sono stati rubati da Osiride-Serapide, in particolare nel formato di un Dio che muore e risorge. Molti, nel corso del tempo, hanno anche identificato il legame tra il lamento di Maria alla crocifissione e il ritrovamento della tomba vuota del Nazareno risorto con la mitologia di Iside che raccoglie le parti del corpo di Osiride.
Tuttavia, anche altre favole del Nazareno sono direttamente collegate a Osiride e non sono così ovvie. Ad esempio, la storia di Gesù che "cammina sulle acque" e che tende la mano per salvare il dubbioso Pietro che tenta la stessa impresa è intenzionalmente elaborata nella Bibbia per soppiantare Osiride.
Come mostra il Guardiano della GdS Alexandros Iowno in
Exposing Christianity and Judaism, anche il titolo di "Cristo" è rubato direttamente a Osiride:
Ci sono molti altri aspetti legati a questo, come la figura dell'apostolo Pietro. Come spiega Tertulliano, Pietro cammina e vaga sulla superficie delle acque della coscienza, con la "nave" dei cristiani trascinata qua e là dalla "persecuzione" di Satana, che rappresenta la cosiddetta Chiesa. Come si dovrebbe ormai capire, la Chiesa è usata qui per soppiantare i culti di Osiride-Serapide, che normalmente trasformerebbero le anime di coloro che vengono in superficie.
De Baptismo, Tertulliano
Molte di queste mitologie ruotano attorno alla parola in codice "Pator" o padre. San Pietro è stato "rubato" da una varietà di divinità, come il Guardiano della GdS ThomaSsS
spiegò anni fa. Poiché Osiride era considerato il Padre dell'Egitto e gran parte del cristianesimo ebbe origine tra la comunità ebraica di Alessandria che aveva infiltrato le Scuole dei Misteri, era necessario costruire una maledizione contro il Grande Dio, rappresentandola attraverso un insieme di simboli e significati allegorici. Questo processo servì anche per appropriarsi del Culto dei Misteri a favore della Chiesa Cattolica.
Ad esempio, l'apparizione di Osiride con la Corona di Atef e la croce a forma di Pilastro Djed dovrebbe suggerire immediatamente a chi osserva che i suoi attributi sono stati rubati e fatti proprio per il "Papa" (papa, padre) e per altre autorità religiose del cristianesimo, insieme a simili paramenti sacerdotali delle civiltà Mesopotamiche. Questo furto non si basava soltanto sulle pretese temporali di potere del Papa, ma anche su un'arrogante derisione, suggerendo che questo individuo controlli tutti gli aspetti della vita e della morte attraverso la "roccia" di "San Pietro" e l' "acqua battesimale" di Cristo. L'insidiosità è l'essenza del programma del nemico e, come elaborò la SS Maxine due decenni fa, questi corrotti hanno stipulato un accordo molto reale per scambiare potere con anime.
Poiché il cristianesimo si sviluppò a partire dall'immensa porzione di ebrei alessandrini e dagli asceti intorno al lago Mareotis, il furto dovette essere occultato per coprire le tracce della nuova religione che si stava sviluppando a Roma. Emersero grandi piani tra i gruppi nemici per distruggere il Serapeo e obliterare qualsiasi residuo del vero Dio. Il folle ebreo Tertulliano elaborò ulteriormente il motivo per cui il Serapeo era un obiettivo primario:
De Spectaculis, Tertulliano
Il Serapeo fu sottoposto a un assalto implacabile nel 391, lo stesso anno in cui Teodosio II decretò che a nessuno era permesso entrare in nessun tempio Pagano, pena la morte. In quell'anno fu saccheggiato e distrutto da orde di terroristi cristiani ed ebrei, fatto che viene ampiamente celebrato nella letteratura della Chiesa.
Eunapio, filosofo neoplatonico, nella sua opera
Vite di filosofi e di sofisti, sostiene che i cristiani si limitarono a prendere d'assalto senza motivo l'edificio svuotato e a rubare copiosamente gli oggetti di valore. La folla prese poi una grande quantità di ossa di criminali e schiavi condannati a morte ed eresse un monastero per venerare questi individui che chiamò santi e intercessori. Nel giro di pochi mesi l'Impero scoppiò in una guerra civile e tre anni dopo Teodosio morì di un cancro caratterizzato da un'estrema ritenzione idrica, portando l'Impero a dividersi ufficialmente in due parti. La Chiesa di Pergamo nell'Apocalisse si trovava all'interno del Serapeo di quella città.
Nella Goezia, Osiride è descritto come un leone che cavalca un cavallo adornato con due serpenti chiamati Oriax o Orias, i quali possono insegnare all'adepto la conoscenza di tutte le stelle e i pianeti. L'affermata capacità di Oriax di trasformare un uomo in qualsiasi forma è legata ai suoi misteriosi poteri di risorgere l'anima.
ISLAM
A differenza della storia di Giuseppe, l'equivalente nel Ǫu'ran, Yusuf, viene gettato in una cisterna o in un pozzo per morire dai suoi fratelli, facendo un parallelo più stretto con il mito di Osiride che viene sigillato in una cassa o gettato in un pozzo da Set. Considerando la vicinanza dell'Egitto all'Arabia, alcune mitologie furono meno alterate.
Osiride continuò ad essere presente in alcuni miti egiziani e yemeniti fino al periodo islamico medievale, come ad esempio una serie di tradizioni letterarie denominate il Racconto di Al-Zir Saleem (basato su un individuo reale di nome Adi bin Rabia), in cui un uomo di nome Kulaib, tra le tribù pagane arabe, viene brutalmente assassinato da suo cugino Jassas. L'altro fratello, un cavaliere di nome al-Zir, tenta di vendicarsi delle altre tribù della penisola e di Jassas, lasciando poi così il posto al figlio di Kulaib, Hijras.
In alcune versioni della storia, Al-Zir viene tagliato in pezzi da uno dei suoi due servitori. Sua sorella lo scopre, ripone i suoi resti in una pelle e li getta in mare. Al-Zir viene poi trovato dai pescatori, che lo portano a un re che lo risuscita e lo guarisce.
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Nell'eseguire il Suo Rituale per il Nuovo Anno, onoriamo la grandezza del Re dei Re e Signore di Sirio e cerchiamo di stabilire il Suo ufficio per la nostra protezione e guida. Possa il grande Re mostrarci i misteri legati alla vita e alla morte, alla rinascita e alla resurrezione.
RIFERIMENTI
Mystical Origins of the Tarot: From Ancient Roots to Modern Usage, Paul Huson
Following Osiris - Perspectives on the Osirian Afterlife from Four Millennia, Mark Smith
Reflections of Osiris: Lives from Ancient Egypt, John Ray
Marsilio Ficino, Teologia Platonica
Eunapio, Vite di filosofi e di sofisti
Osiris: Death and Afterlife of a God, Bojana Mojsov
Game of Tarots, Court de Gébelin
Ringraziamenti speciali a:
- Guardiano della GdS Power of Justice (editazione)
- Guardiano della GdS Alexandros Iowno (ha evidenziato il simbolismo cristiano con le acque, furto del titolo di Osiride)
- Guardiano della GdS ThomaSsS (ricerca su S. Pietro)
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Per chi avesse piacere di leggere queste due righe, vorrei solo aggiungere una minima considerazione, basata sulle mie conoscenze astronomiche, per fare capire ancora meglio l'importanza astronomica che le costellazioni del Toro e di Orione rivestivano nella società Egizia.
Come ben evidenziato dal Guardiano Karnonnos nel suo articolo, Osiride è strettamente associato anche all'agricoltura, alla fertilità e alla vegetazione ed è connesso anche alla costellazione di Orione e a Sirio, la stella più luminosa e ad Apis, divinità incarnata in un toro, venerato come simbolo di fertilità e anche come collegamento tra gli uomini e gli Dèi.
Nell'imperturbabile cielo che osserviamo ogni giorno, la costellazione di Orione è astronomicamente adiacente a quella del Toro e, durante il movimento celeste della Terra, il Toro sorge prima di Orione ad est. Questo ordine sequenziale nel cielo era un messaggio simbolico molto importante: il Toro, simbolo di forza e fertilità, apriva la strada a Orione, simbolo di rinnovamento e resurrezione.
Aldebaran, la stella più luminosa del Toro, era un punto guida nelle osservazioni celesti degli Egizi.
Durante il periodo temporale compreso tra 4000 e 6000 anni fa, nelle epoche predinastica e dinastica dell'Egitto, per gli effetti e le dinamiche celesti dovuti al fenomeno astronomico della precessione degli equinozi, era in corso l'
Era del Toro sulla Terra. Durante questi millenni, il sorgere eliaco della costellazione del Toro, accompagnata immediamente dopo dal sorgere di Orione, era seguito, in Egitto, dalle inondazioni del Nilo, fondamentali per l'agricoltura e per rivitalizzare i campi. Si trattava quindi di un evento astronomico di grande rilevanza, e il Toro divenne simbolo di abbondanza e fertilità; il ritorno annuale delle due costellazioni simboleggiava il rinnovamento della vita e il ciclo eterno dell'ordine cosmico e delle forze naturali. La divinità toro Apis e il Dio Osiride rappresentano tutto ciò nella loro sacralità e spiritualità.
Infine, vorrei aggiungere solo un'ultima riflessione personale.
Prima che il Sommo Sacerdote Cobra rendesse pubblico il Rituale di Osiride, ho avuto forti intuizioni sul Terzo Occhio e sulla ghiandola Pineale, capendo che la purificazione e il potenziamento di questi due centri energetici, sono di primaria importanza e fondamentali nella crescita e progresso spirituale, più di quanto riesca ad esprime con le parole. E nella mia, anche se limitata, comprensione degli eventi, non credo affatto che sia un caso che il nostro Dio Thoth abbia elargito una nuova meditazione sul Terzo Occhio prima che venisse pubblicato il Rituale di Osiride.
Ieri meditando, come faccio sempre, su tutti i miei chakra ho provato qualcosa di completamente nuovo, che non avevo mai sentito prima. È stata la sessione di meditazione più intensa e sublime che abbia mai eseguito. Sono sicura che questo è la naturale conseguenza della costanza nel seguire un programma spirituale e dell'eseguire i Rituali degli Dèi. Invito dunque a considerare con profonda sacertà e riconoscenza tutta la conoscenza trasmessa dalla GdS, ricordando che ciò che abbiamo oggi a disposizione proviene direttamente dagli Dèi e merita di essere accolto con la giusta attitudine mentale e spirituale, in quanto dono prezioso per il nostro cammino.