Anemos Aiteros
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How Muslims Deceive – Part I
How Muslims Deceive – Part I – Islamic Evil
islamicevil.com
Come il resto dei suoi empi fratelli all'interno del Cristianesimo e dell'Ebraismo, l'Islam cercherà spesso di indossare una maschera di moralità quando si presenterà al mondo. Gli ignari sciocchi Occidentali possono essere indotti a pensare che l'Islam sia in realtà una religione hippie di pace, amore e tolleranza, se tengono le orecchie aperte abbastanza a lungo. Uno dei tratti presumibilmente benevoli dell'Islam è il fatto che apparentemente incoraggia solo la verità. Come potrebbe non esserlo? Dopo tutto, il Corano è il prodotto dell'Ultimo Profeta ed è destinato a rimanere inamovibile e sacrosanto fino all'Ultimo Giorno.
Queste sono, di per sé, bugie. L'Islam, fin dalla sua nascita, è stato definito dalla sua Jihad, la sua guerra santa contro ogni altra fede, e come disse una volta Maometto stesso: “La guerra è inganno”. E perché non avrebbe dovuto dirlo? Lo dice senza mezzi termini nel suo Corano. Maometto e il suo Allah hanno due menti gemelle in materia.
وَإِذۡ يَمۡكُرُ بِكَ ٱلَّذِينَ كَفَرُواْ لِيُثۡبِتُوكَ أَوۡ يَقۡتُلُوكَ أَوۡ يُخۡرِجُوكَۚ وَيَمۡكُرُونَ وَيَمۡكُرُ ٱللَّهُۖ وَٱللَّهُ خَيۡرُ ٱلۡمَٰكِرِينَ
Ricorda, o Maometto, quando i miscredenti tramavano per farti prigioniero, ucciderti o espellerti. Hanno tramato e così ha fatto anche Allah: Egli è il migliore dei tramatori.
Corano 8:30
وَقَدۡ مَكَرَ ٱلَّذِينَ مِن قَبۡلِهِمۡ فَلِلَّهِ ٱلۡمَكۡرُ جَمِيعٗاۖ يَعۡلَمُ مَا تَكۡسِبُ كُلُّ نَفۡسٖۗ وَسَيَعۡلَمُ ٱلۡكُفَّـٰرُ لِمَنۡ عُقۡبَى ٱلدَّارِ
Anche coloro che li hanno preceduti hanno tramato, ma Allah è il padrone di tutti i complotti: sa cosa ha fatto ogni anima. Allora i miscredenti sapranno a chi è destinata la fine beata.
Corano 13:42
وَمَن يَهۡدِ ٱللَّهُ فَهُوَ ٱلۡمُهۡتَدِۖ وَمَن يُضۡلِلۡ فَلَن تَجِدَ لَهُمۡ أَوۡلِيَآءَ مِن دُونِهِۦۖ وَنَحۡشُرُهُمۡ يَوۡمَ ٱلۡقِيَٰمَةِ عَلَىٰ وُجُوهِهِمۡ عُمۡيٗا وَبُكۡمٗا وَصُمّٗاۖ مَّأۡوَىٰهُمۡ جَهَنَّمُۖ كُلَّمَا خَبَتۡ زِدۡنَٰهُمۡ سَعِيرٗا
Colui che Allah guida, è condotto per il verso giusto, mentre per colui che ha sviato, non troverà altri amici protettori all'infuori di Lui. Nel Giorno della Resurrezione li raduneremo sulla faccia, ciechi, muti e sordi; la loro dimora sarà l'inferno; ogni volta che si spegnerà, aumenteremo la fiamma per loro.
Corano 17:97
Allah non è solo un macchinatore, ma il signore ed il padrone di tutti i macchinatori e gli ingannatori, che conduce felicemente gli uomini fuori strada fino al fuoco dell'inferno. Considerato tutto ciò, non dovrebbe sorprendere che i Musulmani abbiano fatto dell'inganno uno stile di vita. In tutti gli articoli, vedrete riferimenti alla taqqiya e probabilmente vi sarà già stata descritta. Tuttavia, questo è solo l'inizio della gamma della loro metodologia. Il mondo Occidentale ha commesso un grave errore nel prendere l'Islam sulla parola e non sulla realtà apparente di ogni nazione che lo ha adottato in toto.
Come è già stato detto, cominciamo con la taqqiya, poiché questo termine è il più discusso del gruppo. Per una maggiore comprensione, il credo islamico sarà illustrato ancora una volta.
Nella società dell'Islam tutto, in un modo o nell'altro, rimanda alla Sharia Islamica. Vale a dire, l'insieme di tutto ciò che Allah e il suo Profeta Muhammad hanno affermato attraverso il Corano e gli Hadith su una particolare questione. In generale, le cose sono o haram (proibite) o halal (permesse). Per la maggior parte, questo è valido. Tuttavia, con lo “sviluppo” dell'Islam (e uso questa parola in senso lato), ciò si è ampliato fino a coprire una gamma più ampia di “cinque decisioni” - obbligatorie, raccomandate, neutre, riprovevoli e proibite.
All'interno della società islamica, la Legge della Sharia è applicata e decretata dai giuristi, coloro che hanno una “saggezza” teologica sufficiente (ancora una volta, usata in senso lato, poiché l'Islam non ne ha) per esprimere giudizi su qualsiasi cosa. Questo è il motivo per cui ogni teocrazia Islamica ha la polizia della fede, che applica leggi sulla blasfemia e sull'eresia mal definite, di solito sui più indifesi e svantaggiati.
Una volta compreso tutto questo, sappiate che la taqqiya, cioè, letteralmente, l'inganno, non è solo permessa. È raccomandata e persino obbligatoria in alcuni casi.
Tradizionalmente, il termine taqiyya deriva dalla Surah 3:28 del Corano: “I credenti non prendano per amici i miscredenti a preferenza dei credenti. Chi fa questo non ha alcun legame con Allah, a meno che non vi guardiate da loro e non vi mettiate al sicuro. Allah vi ordina di guardarvi (solo) da Lui stesso. Ad Allah appartiene il viaggio (لَّا يَتَّخِذِ ٱلۡمُؤۡمِنُونَ ٱلۡكَٰفِرِينَ أَوۡلِيَآءَ مِن دُونِ ٱلۡمُؤۡمِنِينَۖ وَمَن يَفۡعَلۡ ذَٰلِكَ فَلَيۡسَ مِنَ ٱللَّهِ فِي شَيۡءٍ إِلَّآ أَن تَتَّقُواْ مِنۡهُمۡ تُقَىٰةٗۗ وَيُحَذِّرُكُمُ ٱللَّهُ نَفۡسَهُۥۗ وَإِلَى ٱللَّهِ ٱلۡمَصِيرُ)
Citando lo studioso islamico A'la Maududi: “Ciò significa che è lecito per un credente, indifeso nella morsa dei nemici dell'Islam e in imminente pericolo di gravi torti e persecuzioni, tenere nascosta la propria fede e comportarsi in modo tale da creare l'impressione di essere dalla stessa parte dei suoi nemici. Se ritiene di non essere in grado di sopportare gli eccessi a cui può essere sottoposto, può anche dichiarare di non essere un credente”.
I Musulmani, se sono disposti a confessare anche questo, affermeranno che ciò avviene solo per difendere la propria vita. Dopo tutto, chi non mentirebbe per salvarsi la vita? Il manuale islamico Reliance of the Traveler del XIV secolo, tuttavia, fornisce una spiegazione molto più rivelatrice.
“Quando è possibile raggiungere un obiettivo mentendo ma non dicendo la verità, è lecito mentire se raggiungere l'obiettivo è lecito, e mentire è obbligatorio se l'obiettivo è obbligatorio”.
E l'esempio più dannoso di tutti proviene dal documento Al-Taqiyya Fi Al-Islam, opportunamente intitolato.
“La Taqiyya [inganno] è di fondamentale importanza nell'Islam. Praticamente ogni setta islamica la accetta e la pratica. Possiamo arrivare a dire che la pratica della taqiyya è corrente nell'Islam, e che quelle poche sette che non la praticano si discostano dalla corrente principale... La taqiyya è molto diffusa nella politica Islamica, specialmente nell'era moderna”.
Se avete letto l'articolo sul Wahhabismo Sunnita nello specifico, conoscerete già il suo posto nell'era moderna. Nel corso di tutta la storia, tuttavia, i Musulmani l'hanno usata anche gli uni contro gli altri. La taqqiya è, in linea di massima, la radice e la ragione per cui l'Islam Sciita è sopravvissuto, dato che la maggioranza dell'Islam sunnita detiene il dominio sulla maggior parte dei territori tradizionalmente Islamici, e gli integralisti Sunniti (come i Wahhabisti) sono spesso molto disposti a ucciderli se ne hanno l'occasione.
Parlando dei Wahhabisti Sunniti e dei loro simili, non si pensi nemmeno per un secondo che, solo perché non sono stati messi nelle stesse circostanze dei loro fratelli Sciiti, non abbiano utilizzato a lungo la taqiyya. Sì, gli Arabi e simili spesso puntano il dito contro gli Iraniani e altri gruppi etnici e sostengono di essere moralmente superiori, quando in generale non lo sono. Se avete letto i nostri articoli sul Wahhabismo o su Dubai lo saprete già.
Ad esempio, nel 2008, durante una conferenza interreligiosa, lo stesso Re Abdullah dell'Arabia Saudita ha descritto l'Islam come “...una religione di moderazione e tolleranza, un messaggio che invita al dialogo costruttivo tra i seguaci di tutte le religioni”. Solo pochi giorni dopo si è appreso che i libri scolastici Sauditi per i bambini descrivono le persone di queste altre fedi a cui Abdullah si è rivolto come “infedeli” o “maiali e porci”. “Chi è un vero Musulmano?” chiede una domanda a scelta multipla ai bambini in età preadolescenziale. La risposta corretta è “un uomo che adora solo Dio, ama i credenti ed odia gli infedeli”. Non sono forse questi stessi infedeli quelli con cui i Sauditi vogliono avere rapporti? Non è forse con questi stessi infedeli che i Sauditi vogliono avere rapporti?
Forse Abu Darda, uno dei compagni di Maometto, lo ha riassunto meglio quando ha detto: “Sorridiamo al volto di alcune persone mentre il nostro cuore le maledice”.
Parlando di Maometto, non si tratta di qualcosa di cui egli stesso si limitava a parlare, ma che metteva in pratica, in modo coerente e ripetuto.
Durante la Battaglia della Trincea del 627 d.C., quando Maometto e la sua banda di sgherri combatterono contro i “Confederati” (che includevano la sua stessa tribù natale dei Quraysh), un particolare Arabo della tribù dei Ghatafan, di nome Naim bin Masud, entrò nel campo Musulmano e professò la sua dedizione all'Islam e il suo desiderio di essere uno strumento in guerra.
Le tribù Confederate, tuttavia, erano completamente ignare della conversione di Naim e Maometto lo sapeva. Naim fu quindi rimandato dai Confederati e iniziò a far valere la sua posizione tra loro per offrire cattivi consigli ed istigare litigi, tra singoli individui e persino tra le tribù che costituivano i Confederati. Alla fine, la sfiducia reciproca fu tale che il progetto di assedio confederato si sciolse. In effetti, Maometto ha dimostrato il suo punto di vista quando ha detto che la guerra è un inganno.
La guerra, tuttavia, è solo uno di questi casi. Maometto, come i lettori più attenti sapranno ormai, è un individuo meschino e dispettoso che chiede l'assassinio di altri.
Ka'b ibn al-Ashraf era un poeta, ritenuto appartenente alla tribù Ebraica dei Banu Nadir. Nel Corano si fa di tutto per evidenziare il suo comportamento ambiguo e problematico, ma questo non ha importanza quando si parla della meschinità finale di Maometto. Alcune poesie che si riferivano in modo dispregiativo alle donne Musulmane in modo apparentemente osceno erano sufficienti a Maometto per gridare “chi ucciderà quest'uomo che ha ferito Allah e il suo Profeta?”. Come si possa fare del male al presunto onnipotente Allah è un'ipotesi che non si può fare. Resta il fatto che avrebbe potuto essere chiunque, di qualsiasi tribù, e Maometto sarebbe arrivato (e l'ha fatto, in molte altre circostanze) alla stessa conclusione finale: uccidere quell'uomo perché mi ha fatto arrabbiare.
Un giovanissimo Musulmano di nome Muhammad ibn Maslamah si offrì di intraprendere il compito. Maslamah disse a Maometto che, per compiere questa uccisione, sarebbe stato necessario un atto di inganno, e Maslamah si sentiva in effetti un po' preoccupato per questo. Maometto, invece, gli disse semplicemente che andava bene così, di non sentirsi in colpa e di procedere con l'uccisione.
Maslamah si recò a Ka'b e iniziò ad infangare a lungo il nome dell'Islam e del suo Profeta. Lo fece così tanto che alla fine Ka'b si convinse che quell'uomo odiava davvero Maometto. Poi, quando arrivò il momento in cui Ka'b abbassò la guardia, Maslamah chiamò alcuni sgherri Musulmani di riserva e insieme gli tagliarono la testa, annunciando al mondo “Allahu Ackbar!” mentre lo facevano. All'epoca il mondo non sapeva quanti atti di violenza sarebbero stati seguiti da queste due parole.
Si può inoltre sostenere che il Corano stesso è una grande opera di taqiyya. Se avete letto la serie sulle contraddizioni del Corano, saprete che è costantemente in contrasto con se stesso. In molti casi, ciò può essere attribuito alla stupidità e alla cattiva scrittura (anche se si potrebbe comunque etichettare l'ignoranza, intenzionale o meno, come una forma di inganno). Tuttavia, ci sono abbastanza casi specifici per cui bisogna iniziare a chiedersi se l'autore avesse un'intenzione reale. È qui che il concetto islamico di abrogazione è rilevante.
Per coloro che non hanno familiarità con questo termine, la definizione generica è “abrogazione oppure abolizione di una legge, di un diritto o di un accordo”. Nel contesto islamico, le autorità, i consigli e gli arbitri musulmani hanno a che fare con l'applicazione specifica della Sharia nella società. Come si può immaginare, quando il Corano specifica due cose completamente contraddittorie, si pone il problema di come implementare precisamente questo in una legge che funzioni nella realtà (al di fuori di una scelta arbitraria, che avviene ancora abbastanza frequentemente).
Per illustrare chiaramente un esempio, prima di evidenziare ulteriormente la taqiyya, concederò due esempi.
لَآ إِكۡرَاهَ فِي ٱلدِّينِۖ قَد تَّبَيَّنَ ٱلرُّشۡدُ مِنَ ٱلۡغَيِّۚ فَمَن يَكۡفُرۡ بِٱلطَّـٰغُوتِ وَيُؤۡمِنۢ بِٱللَّهِ فَقَدِ ٱسۡتَمۡسَكَ بِٱلۡعُرۡوَةِ ٱلۡوُثۡقَىٰ لَا ٱنفِصَامَ لَهَاۗ وَٱللَّهُ سَمِيعٌ عَلِيمٌ
Non ci sia costrizione nella religione, perché la verità si distingue chiaramente dalla menzogna.1 Chi rinuncia ai falsi Dèi e crede in Allah ha certamente afferrato la mano più salda e infallibile. Allah è Onniveggente e Onnisciente.
Corano 2:256
فَإِذَا ٱنسَلَخَ ٱلۡأَشۡهُرُ ٱلۡحُرُمُ فَٱقۡتُلُواْ ٱلۡمُشۡرِكِينَ حَيۡثُ وَجَدتُّمُوهُمۡ وَخُذُوهُمۡ وَٱحۡصُرُوهُمۡ وَٱقۡعُدُواْ لَهُمۡ كُلَّ مَرۡصَدٖۚ فَإِن تَابُواْ وَأَقَامُواْ ٱلصَّلَوٰةَ وَءَاتَوُاْ ٱلزَّكَوٰةَ فَخَلُّواْ سَبِيلَهُمۡۚ إِنَّ ٱللَّهَ غَفُورٞ رَّحِيمٞ,
Quando saranno trascorsi i mesi inviolabili, uccidete i politeisti ovunque li troviate, catturateli, assediateli ed aspettateli in ogni luogo di agguato. Ma se si pentono, stabiliscono la preghiera e fanno la zakāh (elemosina), lasciateli andare per la loro strada. In verità, Allah è perdonatore e misericordioso.
Corano 9:5
In questa situazione, allora, come funziona l'abrogazione? Semplice. È dottrina Musulmana che i versetti successivi alla carriera di Maometto come Ultimo Profeta abbiano la precedenza su quelli precedenti, in situazioni di contraddizione.
Dato che l'idiozia del Corano come testo è stata esplorata a lungo in articoli separati, non mi soffermerò troppo su questo aspetto, ma, per amor di cronaca, evidenzierò comunque i problemi che questo comporta prima di andare avanti.
I teologi Musulmani sono soliti affermare che la Surah 2:105-6 sostiene il naskh, cioè l'abrogazione, così come la 16:101. Tuttavia, le Surhah 2:85, 6:34, 6:115, 10:64 e 18:27 specificano tutte che l'abrogazione è impossibile e che la parola di Allah è definitiva. Il 10:64 dice chiaramente che “non si può cambiare la parola di Allah”. Inoltre, con la comprensione che il Corano è stato “rivelato” a Maometto da Gabriele da parte di Allah, questo fa cadere completamente l'intero concetto.
Una volta accettato il fatto che il Corano non ha alcuna divinità al suo interno, la realtà del perché questo sia accaduto è più evidente. È un semplice riflesso della crescita dell'Islam e, francamente, uno sguardo migliore alla sua vera natura e al motivo per cui la taqiyya è un pilastro fondamentale.
Quando l'Islam era al massimo della sua debolezza, con poche decine di seguaci, era nell'interesse dell'Islam giocare alla religione della pace. Questa facciata si è presto dissolta nel momento in cui Maometto e i suoi banditi hanno avuto una qualche forza numerica. La coesistenza era sparita e così iniziò l'epoca della guerra e dell'oppressione.
È per questo motivo che questi articoli contengono una serie di promemoria sull'Islam nell'Occidente moderno. Si sente parlare di coesistenza da parte dei Musulmani solo quando sono costretti in posizioni di minoranza. Eppure basta guardare lo stato del Medio Oriente per vedere cosa succede quando l'Islam occupa una posizione dominante. In definitiva, la posizione finale dell'Islam, come decretato dai suoi stessi “saggi”, è che esso, secondo la Legge Islamica, deve passare all'offensiva una volta che la posizione di forza è detenuta.
Ed è così che la taqqiya è rilevante in questo caso. Le contraddizioni all'interno del testo stesso offrono a qualsiasi musulmano un modo semplice per abbindolare i propri avversari. Se un estraneo ignaro chiede: “L'Islam è una religione di pace?”, un Musulmano annuirà e dirà: “Sì, basta leggere questi versetti”. L'estraneo ignaro, non conoscendo nulla del Corano, crederà che l'intero libro sia così e potrà persino difenderlo in un discorso. Le contraddizioni sono la prova dell'idiozia del Corano (e di Maometto), ma sono anche uno strumento utile agli islamici per dire una cosa e farne un'altra senza andare (tecnicamente) contro la natura della loro fede.
E la natura di questa fede è brutalmente semplice. L'Islam in questo contesto esiste all'interno di una dicotomia. La Casa dell'Islam (Dar al Islam) continuerà la sua jihad finché la Casa della Guerra (Dar al Harb - nota anche come Casa dei Non-Musulmani) non sarà completamente consumata dalla prima. Ibn Khaldun, uno storico musulmano del 1300, lo dice molto chiaramente.
“Nella comunità Musulmana, la guerra santa [jihad] è un dovere religioso, a causa dell'universalismo della missione Musulmana e dell'obbligo di convertire tutti all'Islam sia con la persuasione che con la forza... L'Islam ha l'obbligo di conquistare il potere sulle altre nazioni”.
Anche l'Enciclopedia definitiva dell'Islam afferma che il dovere della jihad è obbligatorio fino a quando l'Islam non sarà universale tra le nazioni, e che qualsiasi accordo fino ad allora è puramente temporaneo e circostanziale. La pace in senso indefinito è da evitare e i trattati che la incoraggiano, anche se concordati per un periodo di tempo determinato, possono essere annullati nel momento in cui è più conveniente per l'Islam farlo collettivamente.
Come mai l'intero mondo non Musulmano non è in rivolta per questo? Perché l'Occidente è obbligato collettivamente a spalancare le porte a un gruppo di persone che, per loro stessa confessione, stanno semplicemente aspettando una posizione di forza prima di attaccare? Se si guarda a una qualsiasi zona d'Europa a maggioranza Musulmana, si nota un immediato scivolamento all'indietro verso la Legge della Sharia e l'ostilità nei confronti della nazione ospitante. C'è un'ottima ragione per cui i terroristi si sono sempre introdotti clandestinamente tra i presunti richiedenti asilo e perché questi gruppi sono tradizionalmente composti non da donne e bambini indifesi, ma da uomini in età da combattimento. A questo punto, chiunque dovrebbe essere in grado di vedere la chiara e presente scritta sul muro. Non importa ciò che i rappresentanti dell'Islam hanno detto verbalmente quando la realtà è quella che è.
Per citare Maometto stesso, da una sua frase molto rivelatrice contenuta negli Hadith: “Se faccio un giuramento e poi trovo qualcos'altro di meglio, faccio ciò che è meglio e rompo il mio giuramento”.
Le sette Musulmane estremiste, in genere, giustificano la loro violenza esprimendo una serie di presunti problemi con l'Occidente. Sì, l'appoggio Occidentale ad Israele è imperdonabile e qui non troverete alcuna simpatia per questo. Detto questo, le organizzazioni terroristiche si divertono a fare la parte della vittima, sottintendendo che, se i cattivi Stati Uniti e altre forze non fossero presenti in Medio Oriente, non ci sarebbe alcun problema (senza contare la violenza che i Musulmani infliggono l'uno all'altro e ad altri gruppi religiosi minori nella regione). È comodo, per loro, comportarsi come se si trattasse di una lotta per il diritto di esistere. E questa è la taqiyya. Togliete il velo e i loro leader, come Bin Laden, vi offriranno la vera verità sul perché fanno quello che fanno.
"Per quanto riguarda il rapporto tra Musulmani ed infedeli, questo è riassunto dalla parola dell'Altissimo: “Vi rinneghiamo. L'inimicizia e l'odio regneranno per sempre tra noi - finché non crederete in Allah soltanto” (Surah 60:4). C'è dunque un'inimicizia, evidenziata da una feroce ostilità del cuore. E questa ostilità feroce - che è battaglia - cessa solo se l'infedele si sottomette all'autorità dell'Islam...”.
Questa, si dovrebbe capire, è l'effettiva verità. Tenete presente che questa è stata la risposta di Bin Laden ad alcuni “Musulmani moderati” che esprimevano solidarietà per quanto accaduto l'11 settembre. Se si chiedesse a qualcuno di loro se pensano che l'umanità debba convertirsi in massa all'Islam o meno, sono sicuro che si potrebbe indovinare la risposta. Bin Laden stava solo dicendo quello che pensavano.
La seconda parte finale di questo argomento si concentrerà su alcuni dei sotto-generi più oscuri della taqqiya.